Cesare Moisè Finzi, 2009
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Cesare è un bambino un po' gracile e pauroso. Vive a Ferrara con i genitori e un fratellino. Sono i primi anni Trenta del Novecento, la vita della sua famiglia è tranquilla e agiata. Cesare frequenta la scuola, che non ama particolarmente. Gli piace invece passeggiare in città e giocare. Ama anche le vacanze, che la famiglia trascorre ogni anno al mare e in montagna, a Folgaria. E proprio a Folgaria, sul finire dell’estate del 1938, Cesare, che ha compiuto otto anni, apprende dal quotidiano che gli insegnanti e gli studenti ebrei saranno d’ora in poi esclusi dalle scuole governative. È il 3 settembre; il bambino capisce che la notizia pubblicata dal giornale riguarda anche lui, che la sua vita cambierà. Nella storia di Cesare troviamo gli anni del fascismo, delle leggi razziali e della seconda guerra mondiale raccontati con stile semplice e piano, come da un nonno o uno zio. Senza interrompersi, senza strafare, soprattutto senza enfasi, forti soltanto delle parole autentiche della verità, dichiarata e mai gridata.
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Cesare è un bambino un po' gracile e pauroso. Vive a Ferrara con i genitori e un fratellino. Sono i primi anni Trenta del Novecento, la vita della sua famiglia è tranquilla e agiata. Cesare frequenta la scuola, che non ama particolarmente. Gli piace invece passeggiare in città e giocare. Ama anche le vacanze, che la famiglia trascorre ogni anno al mare e in montagna, a Folgaria. E proprio a Folgaria, sul finire dell’estate del 1938, Cesare, che ha compiuto otto anni, apprende dal quotidiano che gli insegnanti e gli studenti ebrei saranno d’ora in poi esclusi dalle scuole governative. È il 3 settembre; il bambino capisce che la notizia pubblicata dal giornale riguarda anche lui, che la sua vita cambierà. Nella storia di Cesare troviamo gli anni del fascismo, delle leggi razziali e della seconda guerra mondiale raccontati con stile semplice e piano, come da un nonno o uno zio. Senza interrompersi, senza strafare, soprattutto senza enfasi, forti soltanto delle parole autentiche della verità, dichiarata e mai gridata.
Da una recensione di Eleonora Bellini su Il giorno che cambiò la mia vita, Mangialibri, 2009
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