Gli altri

Susanna Mattiangeli e Cristina Sitja Rubio
Gli altri, 2014
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Il punto di vista del testo e delle prospettive aperte dalle illustrazioni, sono il tratto più particolare e ben riuscito dell'albo. Acquerelli veloci e trasparenti si sovrappongono a tinte vivaci. Gli altri sono quelli venuti prima di noi, ma anche quelli che verranno: un invito ad ampliare lo sguardo, aprirlo a una prospettiva storica, globale, una visione d'insieme che tenga conto delle particolarità di ognuno. L'ampiezza e i rovesciamenti continui del punto di vista parlano di qualcosa di magnifico e universale: l'incontro con gli altri, la scoperta e l'avventura della diversità. La consapevolezza che ognuno ha i propri pensieri, e fa le cose a modo proprio. Aspetto tra l'altro che si ritrova in molti altri albi dell'editore milanese Topipittori.

Recensione dal blog di Associazione Cartasraccia, 2014.

2 commenti:

  1. Quand'ero bambina mi si rimproverava, di tanto in tanto, di fermarmi ad osservare gli altri: non sta bene fissare la gente o ascoltarne i discorsi. Oggi, quando un bambino mi fissa sull'autobus, in treno o per strada, rivedo me stessa piccina. Ho ricevuto "Gli altri" in regalo per il mio ventisettesimo compleanno e, dentro, ho trovato il mio sguardo bambino su un mondo grandissimo. Anche i colori sono gli stessi dei miei occhi bambini, a volte prepotenti nel mettere in risalto certi dettagli per chissà quale motivo, a volte leggeri e acquosi, ma mai indifferenti.

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  2. E’ un inno alla diversità questo nuovo albo dei Topipittori!
    La diversità del nostro vicino, di cui sentiamo gli odori provenienti dalla cucina, la voce troppo alta al pomeriggio presto quando si schiaccia un pisolino; di cui ammiriamo i fiori sul balcone sempre curatissimi o le note del pianoforte librarsi nell’ aria.
    E’ la diversità degli altri in autobus, di cui non sappiamo nulla ma dei quali ci immaginiamo sempre qualcosa: Sarà uno studiosa? Da dove arriva? Ma come si è vestito? Perché continua a fissarmi? Lo vorrei conoscere! Che persona intrigante! Che belle mani! Ma che colonia usa? Se mi spinge ancora un po’ mi arrabbio!
    Quest’albo invita il lettore a cambiare punto di vista, a mettersi nei panni degli altri i quali possono anche non risultarci simpatici ma comunque vivono la vita secondo le proprie idee e i propri gusti, proprio come noi stessi. Trovo interessante, in tal senso, la doppia pagina in cui si utilizza l’immagine del bagno pubblico per spingere il lettore a riflettere su come spesso siamo incapaci di riconoscere l’altro come soggetto di diritti, anche quelli più strettamente legati ai bisogni primari.
    Considero quest’albo profondamente attuale. In senso sociologico. In senso politico.
    Gli altri, infatti, possono anche “venire da altri paesi, parlare in modo strano e avere strani vestiti”. Di fronte alla miopia di politici che paventano invasioni barbariche, alla ignoranza della normalità storica della migrazione e alla incapacità di progettare interventi condivisi e a lungo raggio, quest’albo ci invita a decentrarci, a relativizzare la nostra vita e i nostri pensieri, a riconoscere il diritto di tutti gli altri ad esistere, a vivere, scegliere, camminare, muoversi, incontrarsi, arrabbiarsi, amarsi. Ci fa riflettere sulla bellezza della diversità senza la quale il mondo non apparirebbe nella varietà di colori e figure dipinte da Cristina Sitja Rubio.
    Il confronto con gli altri però non si limita al presente: emerge anche il concetto di gratitudine per gli altri del passato a cui dobbiamo riconoscenza per ciò che ci hanno trasmesso. E come non pensare al senso di responsabilità per i futuri altri, verso i quali è giusto nutrire e coltivare un senso di responsabilità?
    Un albo prezioso quindi, da cui partire per un discorso sul riconoscimento degli altri, sul tema dell’accoglienza, sul tema della responsabilità, sul tema della tutela dell’ambiente e dei beni culturali. Un grande affresco dell’umanità in tutte le sue declinazioni storiche, temporali, geografiche. Grazie Topipittori!

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